Pornostar: Scoperta dai suoi studenti la prof. di scenze

 Un’insegnante di scienze di prima e seconda media è stata sospesa dall'”Haydock Intermediate School di Onxnard in California, perchè nel tempo libero ‘arrotondava’ facendo la pornostar.

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 La donna, che adesso dovrà rispondere ad accuse penali per la sua attività secondaria, è stata scoperta quando alcuni ragazzi hanno mostrato al preside un filmato pornografico in cui l’attrice protagonista era proprio l’insegnante. Il sito Smoking Gun ha pubblicato una serie di immagini prese dal film, mentre l’istituto californiano ha invitato i ragazzi a non visitare siti inappropriati su internet, alla ricerca dela video dell’insegnante.

Fabrizio Bracconeri: La terza C la mia maledizione

lo e gli attori più importanti dei Ragazzi della Terza C, come Fabrizio Bracconeri, Sharon Gusberti e Fabio Ferrari, non potevamo camminare per strada senza essere travolti dall’affetto del nostro pubblico.

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 Però poi, all’improvviso, decisero d’interrompere la serie, e noi attori ci ritrovammo per strada”, attore sin da bambino, Renato Cestiè dopo un momento di stop della sua carriera aveva trovato di nuovo il successo interpretando la parte di Massimo ne “I ragazzi della terza C”. Finita la serie però è rimasto “intrappolato” nel personaggio e trovare lavoro è stato difficile: “Mi presentavo ai provini – ha dichiarato a “DiPiù” – e la risposta era sempre la stessa: “Sa, Cestiè, noi cerchiamo un attore con caratteristiche particolari.

 E lei è troppo identificabile con il personaggio di Massimo Conti dei Ragazzi della Terza C. Sarebbe poco credibile nel ruolo che vorremmo affidarle”. Con il tempo ho finito addirittura per maledirla, quella serie. Già, perché con il passare degli anni mi rendevo conto che il successo raggiunto mi stava sfuggendo di mano.

 Soprattutto cominciavo a capire che il mondo del cinema e quello della televisione stavano cambiando. E io ero fuori moda: non ero bravo a fare pubbliche relazioni, non amavo le serate mondane e, con il mio carattere diretto e sincero, non sapevo. Accattivarmi le simpatie di registi e produttori. Non facevo gruppo, insomma, e, mi perdoni il termine, non ero ruffiano, non supplicavo.

 Le uni- che cose che mettevo a disposizione del cinema erano il mio nome e la mia capacità di recitare. Ma, evidentemente, non bastavano più”. Adesso è proprietario di una palestra, ma qualche volta lo assalgono i rimpianti: “Qualche volta ci penso, e un po’ di rimpianto c’è. In effetti, avrei dovuto continuare a fare entrambe le cose, almeno per un’ altra decina d’anni.