Non riuscivo più a vivere bene. Mi vedevo ovunque. Mi specchiavo, in bagno, e provavo come un’asfissia, una nausea. Mi dicevo: “Ancora tu?”…”, un successo travolgente e improvviso per Marco Carta, vincitore di Amici e Sanremo, che l’ha costretto a prendersi una pausa e “sparire” per un pò dalla scena:
“Non riuscivo neanche a trovare un paio di giorni per andare ad abbracciare mia nonna in Sardegna – ha dichiarato a Vanity Fair – Ero pieno di domande. Avevo bisogno di risposte”.
Anche il rapporto con i fan era diventato opprimete (“C’è stato qualche graffio, qualche collanina strappata. Baci e carezze memorabili. Pure delle mamme. Fino ad allora non mi aveva mai disturbato, a un certo punto ho sentito la claustrofobia”), ma senza l’aiuto di specialisti (“Sapevo di dovere ascoltare solo me stesso e chi mi vuole bene”) è riuscito a superare il momento di crisi: “Il 10 aprile torno con un album, Necessità lunatica.
Lo anticiperà il 23 marzo il singolo Mi hai guardato per caso. Racconto un’altra paura: quella di quando ci si finge indifferenti verso una persona che invece ci ha stravolto i sensi. Terrorizzati dall’idea di non essere ricambiati”.
Nell’intervista il cantante ha anche parlato della perdita della madre: “Mamma aveva 26 anni, quanti ne ho io ora, e la domenica mattina mi portava a messa. Partivamo da casa di buon’ora e ci fermavamo a prendere una pastarella: mi piaceva cantare nel coro con in bocca il sapore di zucchero a velo e crema, e sognavo lo Zecchino d’oro. Di lì a poco, lei sarebbe morta”.