Amici: Giulia Pauselli per la danza ho rischiato l’anoressia

“Di quel periodo non ho quasi nessuna foto. Mi vedevo grassa e brutta, per cui non volevo che me ne facessero”, dopo la denuncia di Maria Francesca Garritano anche Giulia Pauselli, un’adolescenza alla scala di Milano per poi approdare ad “Amici”, confessa di aver avuto problemi con l’alimentazione:

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Noi allieve della Scala – ha dichiarato a “Visto” – ammiravamo i corpi filiformi. I modelli più gettonati erano quelli russi: virtuosi, belli, ma sopratutto magrissimi. Ha fatto scandalo sentir parlare di anoressia e
bulimia, ma queste malattie sono solo dei picchi di disturbi alimentari molto diffusi. Gli insegnanti non possono seguire ogni singolo allievo e il momento in cui se ne accorgono è quando la malattia è completamente visibile. La danza è arte, ma soprattutto competizione. E noi ragazze spesso lo eravamo più nel cibo che non nella tecnica. Quando una entra alla Scala il primo pensiero è diventare magrissima. Proprio come le professioniste”

Anche lei ha avuto dei problemi: “Alla fine del primo anno ero dimagrita molto. Avevo avuto un virus intestinale che mi aveva fatto perdere peso e mi piacevo molto. Così decisi che volevo dimagrire ancora. Quando l’anno scolastico riprese andai a vivere in un collegio di suore e mi comprai una bilancia. La misi nella mia stanza e mi pesavo ossessivamente ogni volta che potevo. A colazione mangiavo-tre fette biscottate col miele e del tè.

 A pranzo non mangiavo e a cena solo delle verdure cotte. In più prendevo un lassativo. Ero scontrosa, stavo sempre da sola e facevo di tutto per bruciare i grassi: in metropolitana non prendevo le scale mobili oppure andavo proprio a piedi da casa a scuola. Arrivai a pesare 47 chili. Per fortuna mi accorsi in tempo che le mie erano solo fissazioni”.
 Ne è uscita grazie alla famiglia (“I miei genitori mi sono sempre stati vicini, ma sono riuscita ad uscirne solo perchè ho un carattere forte”) e alla sua partecipazione ad “Amici”: “Mi si è aperto un altro mondo. Ho capito che per ballare altri stili non è richiesta la magrezza del classico. Così mi sono liberata dal complesso di essere più formosa degli altri”.