Laura pausini:tragedia a Reggio Calabria.

 La vittima aveva 31 anni. la Procura sequestra la struttura.

Un operaio e’ morto ed altri due sono rimasti feriti in modo non grave nel crollo di una struttura del palco in allestimento che stasera avrebbe dovuto ospitare il concerto di Laura Pausini al Palacalafiore di Reggio Calabria.
 
Un cedimento strutturale ha fatto crollare e ‘scivolare’ la struttura metallica sovrastante il palco, che si è abbattuta sulle gradinate e su alcuni operai, che erano intenti a fissare le illuminazioni aeree. La struttura ha colpito in pieno uno degli operai, che è morto sul colpo. Gli altri suoi colleghi, rimasti feriti in maniera non grave, sono stati portati in ospedale.

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Il nostro lutto è totale. E devastante. Ciao Matteo”, così Laura Pausini su Facebook ha commentato la morte del tecnico vittima di un incidente mentre montava il palco per il concerto previsto stasera a Reggio Calabria. “Noi che siamo la tua famiglia in tour ci inchiniamo davanti a te Matteo”, scrive la cantante.
Aveva 31 anni ed era di Roma, l’operaio rimasto ucciso. L’operaio era impegnato a fissare le illuminazioni insieme ad alcuni colleghi quando la struttura, crollando, lo ha colpito, uccidendolo sul colpo.

La Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha aperto un’inchiesta sul crollo del palco al Palacalafiore ed ha disposto il sequestro di tutta la struttura. Sul posto sono all’opera i vigili del fuoco, che dopo la fase del soccorso hanno iniziato i rilievi per stabilire la dinamica e le cause dell’incidente. Sul posto è intervenuta anche la polizia scientifica.
 
L’inchiesta dovrà stabilire perché si è verificato il cedimento strutturale che ha fatto crollare e traslare la struttura metallica sovrastante il palco, che si abbattuta su alcuni operai intenti in quel momento a fissare le illuminazioni aeree uccidendone uno e ferendone altri due. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno prestato i soccorsi liberando i feriti dalla struttura, divenuta un ammasso di metallo contorto. La struttura, crollando, si è abbattuta contro le tribune Ovest del palazzetto dello sport, procurando seri danni ai solai intermedi di cemento precompresso.

Gianni Morandi saluta un amico di un vita Lucio Dalla

Un «artista eccezionale», un «musicista completo» e un «grande maestro»: Lucio Dalla era tutto questo per Gianni Morandi, che ricorda «l’amico» di una vita sulla prima pagina del Resto del Carlino. «Quando Bibi Ballandi mi ha telefonato per darmi la terribile notizie – rivela – ho sentito un dolore così grande che, temo, non passerà più».

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Fu la passione per la nostra squadra (il Bologna, ndr) a farci conoscere, nel 1963 a Taormina, in una serata dal teatro Antico per la televisione», ricorda Morandi, che ripercorre l’incrociarsi delle loro carriere e le canzoni «memorabili». Com’è profondo il mare, Anna e Marco, l’Anno che verrà, Caruso: «canzoni così grandi – scrive Morandi sul quotidiano – da darmi il conforto che Lucio non ci lascerà mai». Il pensiero di Morandi torna così all’album Dalla/Morandi e a quella «tournee infinita» che ne seguì. Una «lunga frequentazione», dice, «che rivelò ai miei occhi la grande curiosità» e «la sete di conoscenza» di Dalla. «Ci ha lasciati a Montreux – conclude – una delle capitali mondiali del jazz. Io sono certo che non si è trattato di un caso».

E’ morto Lucio Dalla, e’ stato stroncato da un infarto in Svizzera

Musica in luto aveva 69 anni

Era nato il 4 marzo 1943. Aveva partecipato all’ultimo Festival di Sanremo con la canzone Nani.  Dalla ieri sera stava bene ed era andato a dormire sereno. La sua ultima apparizione televisiva è stata al Festival di Sanremo insieme a Pierdavide Carone, nel doppio ruolo di autore del brano ‘Nani” e di direttore d’orchestra

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Musicista jazz, clarinettista, sassofonista, cantante, autore dei suoi testi, Lucio Dalla ha segnato con le sue canzoni, da 4 marzo 43 a Piazza Grande, dall’Ultima Luna all’Anno che verra’, da Com’e’ profondo il mare a Caruso. All’ultimo festival di Sanremo aveva accompagnato come autore e direttore d’orchestra Pierdavide Carone.

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Morto Oscar Luigi Scalfaro

 

ROMA – Oscar Luigi Scalfaro, il presidente “dell’Io non ci sto” se ne è andato la notte scorsa, nel sonno. La notizia ha cominciato a circolare in mattinata e immediatamente tutto il mondo politico, a cominciare dalle alte cariche istituzionali, è accorso – anche idealmente- al capezzale dell’ex presidente della Repubblica, salvo alcune eccellenti defezioni (come quelle di Silvio Berlusconi e Umberto Bossi) per dare l’addio ad uno degli ultimi costituenti, parlamentare democristiano di lunghissimo corso.

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Magistrato controverso, fu l’ultimo giovanissimo pm italiano a comminare ancora la pena di morte nell’immediato dopoguerra nella convinzione che le leggi vanno applicate senza essere distolti dalle proprie idee. Questa convinzione sembra essere diventata la ‘stella polare’ di un uomo al servizio dello Stato per gran parte del ventesimo secolo e che, dopo un breve passaggio alla guida della Camera, nel 1992 ha fatto il grande salto fino al Colle in una fase drammatica per la prima Repubblica, dilaniata dagli attacchi della mafia e da ‘Tangentopoli’. Un Parlamento diviso e in difficoltà ha trovato la forza, dopo la strage di Capaci in cui perse la vita Giovanni Falcone, di eleggerlo nel giro di poche ore, era il 25 maggio, al più altro scranno del paese.

 

Ma il settennato di Oscar viene ricordato dalle cronache politiche anche e soprattutto per quel suo rabbioso “Io non ci sto…a questo gioco al massacro…”, quando decise di intervenire a reti tv unificate in diretta, facendo oscurare anche una partita di coppa Uefa del Cagliari, per denunciare alcune indiscrezioni che stavano lambendo pericolosamente il Quirinale in merito ad una inchiesta sull’uso “non sempre a fini istituzionali” dei fondi Sisde da parte di alcuni ministri dell’Interno, tra cui Scalfaro che lo fu dal 1983 all’87, nei due governi Craxi. Nell’ultimo giorno della sua vita, il vecchio combattente muore nel sonno nel suo letto, a casa , rende noto il vescovo di Terni, e amico di vecchia data, Monsignor Paglia: muore “un grande cristiano e un grande italiano – dice- che ci manchera

MORTO MARCO SIMONCELLI,

INCREDIBILE DINAMICA. Un bruttissimo incidente ha coinvolto Marco Simoncelli al Gp di Malesia e ha decretato la cancellazione della gara.

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viene a mancare un personaggio molto amato Twitter diventa il luogo in cui amici, vip e gente comune scelgono di ricordarlo. Un messaggio di 140 caratteri soltanto, per rendere omaggio a chi non c’è più. E anche questa volta molti vip italiani si sono affidati al social network per dare un ultimo saluto al campione Marco Simoncelli con un breve, sentito e commosso tweet.

 

 

MORTO STEVE JOBS,IN LUTTO NEGLI APPLE STORE

 

A partire da stanotte, quando la notizia della dipartita di Steve Jobs ha fatto il giro del mondo, migliaia di persone si sono affollate davanti agli Apple Store di tutto il mondo. Fiori, candele e scritte commemorative sono state lasciate presso il negozio che si trova sulla Quinta Strada di New York. “Grazie Steve per aver pensato fuori dagli schemi. Hai avuto un grande impatto su molte vite. Ci mancherai” scrive Javier. “Apple avrà altri grandi giorni davanti ma senza di te, ci mancherai” si legge in un altro messaggio. “Grazie per aver pensato in modo differente. Ci mancherai ma sarai sempre con noi” afferma Ricardo Chorillos. “Hai fatto un lavoro eccellente” scrivono altri. Tutti ricordano il co-fondatore di Apple con affetto e alcuni mostrano il proprio iPad con una foto di Steve Jobs come screen saver mentre all’interno del negozio, aperto 24 ore, proseguono i lavori di ristrutturazione.

 

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