Khati guadagna in una settimana quello che un normale operaio porta a casa in cinque mesi e in un’intervista al giornale tedesco Bz Berlin, spiega come sia arrivata a diventare una escort.
Sono sempre stata avventurosa – racconta Khati – anche se vengo da una casa in campagna. I miei genitori sono dipendenti pubblici e ho una sorella più piccola di due anni.
Andavo in discoteca e facevo arti marziali». Il suo è un nome d’arte e ovviamente non fornisce quello vero al giornale, raccontando del suo arrivo ad Amburgo e l’avvicinamento a questo mestiere: «Guardando la tv rimasi affascinata da un programma sulle escort e decisi che volevo provare.
Khati era già una grande amante del sesso, quindi scrisse una mail all’agenzia e dopo un incontro con il capo, iniziò il corso per ‘imparare’ il mestiere e scegliere l’abito giusto. «La prima volta fu con un uomo d’affari olandese – afferma la ragazza – parlammo di musica e arte e la cosa mi piaque molto». Le tariffe sono molto alte, dai 400 euro per due ore, dai 1.000 ai 2.500 per una settimana, fino a 5.000 per una vacanza col cliente.
L’agenzia prende la sua percentuale, mentre il resto rimane nelle tasche delle ragazze. Però i genitori di Khati non hanno preso molto bene questo mestiere: «Loro sono diversi, quando gli ho rivelato il mio lavoro sono rimasti sconvolti. Loro credono che lavori in alberghi di periferia con gentaccia, in realtà sono sempre in hotel di lusso con persone selezionatissime.