Ryan Lochte: Pipì nella piscina olimpica, VIDEO

Per fortuna, nelle acque della piscina olimpionica non è sciolta quella soluzione chimica che colora di blu l’urina. Altrimenti sai l’imbarazzo per Ryan Lochte, che ha ammesso di aver fatto pipì in vasca prima di una gara dei giochi di Londra.

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Battendo il record della sincerità. Nel corso di un’intervista alla tv Nbc (clicca per il VIDEO) il nuotatore statunitense ha candidamente confessato di averlo fatto non una volta sola.
 A precisa domanda se fosse capitato, Lochte ha risposta: «Certamente, la facciamo sempre». Una confessione estesa anche alle gare olimpiche perchè – ipotizza lo stesso nuotatore – complice forse la più alta percentuale di cloro presente in acqua lo stimolo alla minzione pre-gara sarebbe addirittura maggiore del solito.

C’è qualcosa nell’acqua che ti impedisce di trattenerla», si è giustificato Lochte, che ha aperto subito sui media Usa un dibattito su uno degli sport più praticati e seguiti, specialmente ai Giochi. Finora si sapeva dei ciclisti, costretti a volte a farsela addosso se nelle ore e ore di pedalata di tappa non possono fermarsi e perdere l’attimo della fuga. O casi come quelli di tanti calciatori, tra tutti Pippo Inzaghi ‘pizzicato’ a fare pipì a bordo campo di un Palermo-Milan.

E se Luca Marin sorride alla ‘rivelazione’ («Non mi stupisce»), il medico dell’Italnuoto, Lorenzo Marugo intanto dice che «dà fastidio l’idea, ma quanto a pericolosità l’urina è pari a zero. È un liquido sterile, diverso il discorso con le feci». La prassi non sarebbe dunque rara. «I ragazzi se lo fanno non me lo dicono – sorride ancora Marugo – da noi è vietato, ma è relativamente frequente fin da quando nuotavo io…».

Cameron Diaz: Alla prima del film si presenta ubriaca

Notte folle per Cameron Diaz. L’attrice è stata fotografata da “Visto” a Londra dopo la presentazione del suo ultimo film.

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“Che cosa aspettarsi quando si aspetta” e sembra proprio che la festa l’abbia presa sul serio l’attrice è stata fotografata da “visto” mentre viene riaccompagnata in macchina a notte fonda con l’aiuto della bodyguard, evidentemente sbronza. Salita in auto Cameron tiene nascosto il viso, forse spaventata dall’effetto trucco dopo aver alzato il gomito…

I Romani maestri del sesso a pagamento

 LO CONFERMA UNA MONETA DI 2000 ANNI FA.

Il mestiere più vecchio del mondo è antico per davvero ed è documentabile, almeno quello esercitato all’epoca dei Romani. Lo possono giurare gli archeologi che negli scavi lungo il Tamigi, a Londra, hanno scoperto la prova dell’esistenza di un bordello durante la dominazione romana. Immersa nel fango, è stata rinvenuta una moneta di bronzo utilizzata per pagare le prestazioni sessuali delle prostitute di quasi duemila anni fa.

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Si è scoperto così che anche l’Inghilterra ebbe le sue ‘case chiuse’. La moneta, databile al I secolo d.C., è finita nelle mani di un pasticcere inglese trentasettenne con la mania del metal detector. Una mattina Regis Cursan, questo il nome del fortunato ‘cacciatore di tesori’, scandagliando il fango lungo la riva ovest del Tamigi e incurante della fitta pioggia che continuava a cadergli addosso, ha prelevato il primo esemplare rinvenuto in Gran Bretagna di «Spintria», una particolare moneta di bronzo utilizzata per pagare le concubine. Ne dà notizia la rivista «Archeologia Viva» (Giunti Editore) nel numero in edicola.

Il singolare gettone su una faccia raffigura un uomo e una donna durante un atto sessuale, mentre, sull’altro lato, riporta il numero XIIII, ovvero il costo della prestazione in assi, moneta in uso già dal IV secolo a.C

. Un prezzo affatto irrisorio, se si considera che con quattordici assi a quel tempo si potevano comprare sette pagnotte o pagare un bracciante per un’intera giornata di lavoro. La storia ci dice che i romani furono maestri nel mercato della prostituzione, del resto i curatissimi ‘Lupanari’ di Pompei ne sono l’emblema. Trasformare il sesso in un fiorente business non era considerato un tabù e i ricavi delle prestazioni sessuali, soggetti a tasse, costituivano una voce consistente nel bilancio dell’impero.

«Certo è – ha dichiarato l’archeologa inglese Caroline Mc Donald – che dietro questo ritrovamento dobbiamo leggere una delle tristi storie a cui assistiamo ancora oggi. Sicuramente nei bordelli lavoravano schiave straniere, le stesse che possiamo contare a decine lungo le vie delle nostre città moderne». Il singolare reperto, donato al Museum of London, resterà esposto al pubblico per alcuni mesi.

A Londra per difendere le donne: Tutte nude per strada VIDEO

Tutte nude in strada, coperte appena da mutandine e reggiseno. Un vero e proprio blitz al semaforo per affermare la propria indipendenza, ma soprattutto per il lancio del nuovo negozio di lingerie. Risultato? Traffico in tilt, passanti incollati ai telefonini per catturare qualche immagine, e numerosi tamponamenti sfiorati per un pelo.

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 È quanto avvenuto ieri a Londra, dove un esercito di donne ha sorpreso il via vai di auto che ogni giorno si registra nella City. Le ragazze, di ogni taglia, altezza e colore, sono state ingaggiate da Ann Summers, per il lancio del nuovo negozio di biancheria intima proprio al centro di Londra.

 Ma, non essendo la Summers una sprovveduta, ha fatto coincidere il lancio con il National Cleavege Day, la ricorrenza con cui in Gran Bretagna si festeggia l’indipendenza e la forza e i successi delle donne nelle vita di relazione e nella carriera professionale.