Sara Tommasi: Strano in chiesa a pregare per la madre

Ho cominciato a informarmi e a cercare di comprendere i valori del Cristianesimo, dopo che i recenti scandali legati al sesso hanno svelato i retroscena di un mondo che ci è sempre stato mostrato come impeccabile”, una svolta religiosa per Sara Tommasi: “Sembra strano – ha dichiarato a “Top” che pubblica anche le foto – ma mi sono sentita più a mio agio, perché ho capito che tutti siamo uguali.

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 Tutti possiamo sbagliare. Io ho perdonato anche le persone che hanno approfittato di me e credo di essere stata perdonata a mia volta. Ho anche avuto la fortuna di incontrare persone che hanno guardato al di là della “Tommasi”, intesa come personaggio scomodo che gira senza mutande, sempre pronta a sconvolgere e turbare i ben pensanti”.

Le preghiere sono rivolte alla madre: “Ringrazio Dio per ogni giorno che passo sulla terra, perché me la sono vista davvero brutta e, se sono ancora qui e sto bene, se esistono ancora persone disposte a credere in me, che mi fanno continuare a lavorare, che mi sono amiche, significa che c’è qualcuno, da lassù, che mi sta proteggendo.

Poi prego per mia madre, che purtroppo è malata di Parkinson. Chiedo a Dio soprattutto di avere la forza per starle vicino e ringrazio ogni giorno che le parlo al telefono e la sento forte, combattiva e coraggiosa. Tutto questo mi fa stare bene, mi fa sentire più in equilibrio con me stessa, più serena. A volte si tende a cercare la felicità in tutto ciò che ci circonda, nel mondo esterno, nelle cose materiali, quando invece la chiave sta dentro di noi”.

Uccide la madre e si toglie vita

A Castiglioncello, lui aveva 53 anni, lei 79. Ha usato un fucile

 21 NOV – I cadaveri di un’anziana madre e del figlio, 79 e 53 anni, sono stati trovati nell’abitazione della donna a Castiglioncello (Livorno). Secondo una prima ipotesi, si tratta di un omicidio-suicidio: l’uomo ha sparato all’anziana con un fucile e poi si e’ tolto la vita. I familiari dell’uomo negli ultimi tempi avevano notato in lui un cambiamento di umore:era abbattuto.Un paio di anni fa aveva perso il lavoro ma,secondo la polizia, questo non avrebbe influito su quanto avvenuto

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LA MADRE MORTA CON LE FIGLIE

, ieri mattina era al sicuro nella sua classe, la III B. Ma la mamma, Shiprese Djala, 28 anni, albanese, preoccupata per quell’apocalisse di pioggia, è corsa a scuola a prenderla, con la piccola Janissa, un anno, tra le braccia. Tutte e tre sono morte nell’androne di un palazzo a pochi metri dalla scuola, travolte dall’onda di piena.

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 L’inferno di acqua, fango e detriti ancora negli occhi. Lacrime che scorrono sulle guance. «È una nostra bambina, Gioia, veniva a scuola qui e ora non c’è più», si dicono insegnanti, bidelli e amministrativi nell’atrio della Giovanni XXIII, materna, elementari e medie, in piazza Ferraris, alla fine di via Fereggiano, nel cuore della tragedia. Gioia, otto anni

 

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